Barriera Chimica

Reintonaco

Gli intonaci aprono un capitolo complementare a quello del risanamento delle murature e al risanamento degli ambienti abitati.

Essendo “nati“ come protezione ultima delle murature, hanno spesso subito minore considerazione rispetto alle altre componenti edilizie perché considerati superficie di sacrificio.

Intonaci nuovi, realizzati con prodotti inquinati da componenti saline o realizzati prima o subito dopo un trattamento di barriera chimica ma senza l’opportuno strato di intonaco antisale, potrebbero manifestare nell’arco di uno o due anni nuove macchie di umidità indipendenti dalla risalita capillare.

Per tutti questi motivi è opportuno analizzare con attenzione la natura, lo stato di conservazione, lo stato di esercizio e il grado di inquinamento di tutti gli intonaci, sia dei rustici che dei civili, così da adottare modalità di intervento più appropriate e in linea con il risanamento raggiunto con la deumidificazione.

Una particolare attenzione va riservata all’inquinamento da sali nitrati, per il quale vanno adottati tempi e procedure di intervento specifiche.

Sebbene il pregio lo giustifichi, andrebbe affidata a restauratori. Mentre per la formazione di intonaci nuovi ci si può affidare ad applicatori specializzati o tradizionali purché vengano rispettate le indicazioni operative e qualitative da noi consigliate.

Il Reintonaco successivo al risanamento

Il reintonaco dopo l’esecuzione della barriera chimica, può essere effettuato in tempi diversi, a murature completamente asciugate o a murature ancora umide.

Dopo la completa asciugatura delle murature risanate, utilizzando malte a base di sola calce idraulica naturale (I-60 Lafarge EN 459-1 NHL 3,5 Z) e opportuna sabbia, vagliata e pulita, è possibile riproporre intonaci rustici di ottimo livello qualitativo, più affini alle tipologie edili storiche tradizionali e congeniali al contesto del risanamento posto in essere.

Prima della naturale asciugatura delle murature risanate, utilizzando la medesima tipologia sopra descritta, con l’aggiunta di un opportuno additivo antisale nell’impasto del primo strato di rinzaffo, questo, distribuito su tutta la muratura in modo omogeneo per 1 cm di spessore, fino ad un’altezza superiore di almeno 40 cm ai segni lasciati dalle vecchie macchie di umidità e per tutto lo spessore caratteristico della fascia di intonaco di zoccolatura per un altezza di almeno 50 cm.

senza_con_antisale

Con un inquinamento da sali nitrati superiore allo 0,15% è opportuno, dopo aver realizzato la barriera idrofobizzante, risciacquare con acqua corrente tutte le superfici interessate, a giorni alterni, per almeno una decina di volte o più, se la concentrazione salina fosse elevata. Dopo un periodo di asciugatura dell’acqua di lavaggio, poco prima di procedere al reintonaco da realizzare secondo le precedenti indicazioni, per isolare eventuali nitrati residui è necessario uno specifico trattamento di impregnazione mediante la combinazione di opportuno reticolante e relative resine idrofobizzanti disciolte in solvente alifatico.